Tra le poesie di Ungaretti spicca la poesia "Veglia", forse tra le più commoventi che abbia scritto, che recita:
Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
(Cima Quattro il 23 dicembre
1915)